ALMA MATER STUDIORUM
UNIVERSITÀ DI BOLOGNA

CENTRO
«GINA FASOLI»
PER LA STORIA
DELLE CITTA



La città protagonista

Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Appartamenti privati del Papa, Sala Bologna, Pianta prospettica della città, 1575





PALAZZO DEL PODES, piazza Maggiore

Attraverso la demolizione di numerose case, all’inizio del Duecento si ricavò lo spazio per la Curia, poi Platea Comunis, e per la costruzione della prospiciente nuova sede degli organi del Comune, fino ad allora negli edifici presso la chiesa di Sant’Ambrogio (attuale vicolo Colombina). Sul fronte meridionale del palazzo si costruì il portico che apriva sulla nuova piazza. Più arretrata fu poi innalzata la torre campanaria, detta dell’Arengo, poggiante sui quattro archi coincidenti con l’incontro dei due sottopassaggi che tuttora attraversano il palazzo e sormontata dalla merlatura e dalle sottostanti polifore che si aprono sui quattro lati. Il palazzo fu detto vetus da quando, tra il 1244 e il 1246, a nord ovest vi fu affiancato il novus, poi intitolato a Re Enzo, con un cortile interposto coronato dalle scale e dai loggiati di accesso ai vari vani dei due edifici; a riempire l'angolo che essi lasciavano a nord-est fu edificato il Palatium Populi dal cui spigolo si eleva leggermente la torre del capitano del popolo. Nella corte del Palazzo vecchio vi era una chiesa intitolata a S. Apollinare e di proprietà dell’Abbazia di Monteveglio, che, quando fu demolita, nel 1250, ebbe in cambio la vicina chiesa di S. Ambrogio e i materiali edili (legname, mattoni, pietre) provenienti dalla demolizione. Nel 1484 il palazzo del Podestà venne ampiamente ristrutturato da Aristotele Fioravanti per volontà di Giovanni II Bentivoglio e il fronte meridionale fu arricchito dal loggiato superiore sormontato da una fronte decorata in arenaria. (R. D.)


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Palazzo del Podestà. Vista zenitale (Microsoft Virtual Earth) Palazzo del Podestà. Ripresa da nord con angolazione di 45° (Microsoft Virtual Earth)

L'immagine è stata concessa ad esclusivo scopo di studio al Dipartimento di Discipline Storiche dell'Università di Bologna dai Musei Vaticani che ne detengono il copyright. Non ne è consentita la riproduzione né totale né parziale.

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