ALMA MATER STUDIORUM
UNIVERSITÀ DI BOLOGNA

CENTRO
«GINA FASOLI»
PER LA STORIA
DELLE CITTA

I Bentivoglio
Bologna della Chiesa
Risorgimento
Ottocento
Novecento
La storia


Manno di Bandino da Siena, Statua di papa Bonifacio VIII (1301), già collocata sulla facciata del Palazzo Comunale, ora al Museo Civico Medievale.



LA FINE DEL GOVERNO DELLE ARTI [SOSTITUIRE]

Lo sviluppo urbanistico degli ultimi due secoli del Medioevo non interessò la dimensione della città, ma riguardò interventi particolari, determinati dalle diverse fasi politiche che Bologna dovette affrontare.
La forma urbis, già delineata nel Duecento con il tracciamento della Circla, fu più che sufficiente ai bisogni residenziali della popolazione, dati anche i conflitti interni ed esterni dei primi decenni del Trecento, che orientarono diversamente le risorse, e la Peste nera, che falcidiò la popolazione urbana.
La struttura difensiva della Circla fu ulteriormente fissata con il suo consolidamento (tra il 1327 e la metà degli anni Ottanta l'originario palancato ligneo fu sostituito con una cortina in muratura).
Sugli interventi civili, volti soprattutto a restaurare e rinnovare le opere di canalizzazione, prevalsero a lungo quelli militari. Fortificazioni alternative alle vecchie torri sorsero all'interno del tessuto urbano come punti di forza di signori forestieri, per controllare la città.
- Prima edificazione della Rocca di Porta Galliera (1330) per volontà di Bertrando del Poggetto (distrutta nel 1334 quando fu cacciato, fu ricostruita e demolita per altre quattro volte fino al 1443);
- militarizzazione e chiusura di Piazza Maggiore (1350) per volontà di Giovanni Visconti;
- fortezza di Porta S. Felice voluta di Giovanni da Oleggio, luogotenente del Visconti;
- Corridore tra la torre degli Asinelli e la Garisenda (1353) voluto dall'Oleggio.
A quest'ultimo si deve anche la collocazione di un orologio (1356) sulla Torre del capitano del Popolo.
Solo col ritorno sotto il dominio della Chiesa (1360), dopo la parentesi dei Visconti e dell'Oleggio, si ebbero interventi di rilievo nell'edilizia pubblica e privata, tra cui spicca la costruzione del Collegio di Spagna (1365) voluto dal cardinale Egidio di Albornoz.
Ma i periodo di più fervida attività edilizia fu quello del Governo del Popolo e delle Arti (1376-1401), durante il quale si vollero dare segni tangibili della rinascita, soprattutto col nuovo palazzo dei Notai e quello della Mercanzia e iniziando la lunga edificazione della basilica di S. Petronio (1390).



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