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ALMA MATER STUDIORUM
UNIVERSITÀ DI BOLOGNA

CENTRO
«GINA FASOLI»
PER LA STORIA
DELLE CITTA

I PRIMORDI QUALCHE ESPERIENZA ADEGUAMENTO SOFTWARE DATABASE RELAZIONALI


Adeguamento del software: il computer da macchina rigida a strumento creativo

Anche se non si sono raggiunti risultati nell'elaborazione dell'estimo del 1385, un risultato importante ci fu comunque, perché fu confermato che le difficoltà maggiori erano - e continuano ad essere - insite nell'analisi delle fonti prestatistiche. Infatti risultava estremamente difficile elaborare fonti realizzate in epoche in cui non era prevedibile che un giorno esse potessero essere trattate con programmi basati sul calcolo matematico, che ovviamente non consente quegli imprevisti e quelle diverse sfumature che caratterizzano le fonti più antiche. I censimenti della popolazione, i rilevamenti delle attività commerciali e i catasti moderni potevano abbastanza facilmente essere piegati a strutture di basi di dati anche rigide, perché fin dalla loro confezione erano stati articolati su schemi uniformi. Ma estimi medievali, atti notarili, fonti narrative, libri di case, catasti onciari e riveli, libri parrocchiali, cabrei e visite pastorali difficilmente si lasciavano ingabbiare dentro schede rigide, a meno che non si rinunciasse alla ricchezza della fonte.

Questo fu un elemento determinante nella metodologia riguardante le applicazioni informatiche alle fonti prestatistiche, perché i risultati di ricerche che avessero perso per strada la maggior parte delle informazioni non potevano essere considerati di rilevanza scientifica. Fu proprio la necessità di mantenere viva l'attenzione su tutte le informazioni che le fonti erano in grado di fornire che ha acuito le metodologie di utilizzo delle applicazioni informatiche.







Bologna, piazza di Porta Ravegnana e le Due Torri (foto Enrico Pasquali)


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